Qualche settimana fa siamo incappati nei sottotitoli di un secondo film, costola di quello che vi presentiamo oggi, ed il dialogo è stato più o meno “Ah, Tokyo Gore Police l’abbiamo tradotto, dobbiamo rilasciare anche questo”. “Giusto! Quand’è che lo avevamo rilasciato Tokyo Gore Police?” “Boh, l’hai tradotto tu, dovresti saperlo!” “Ma se l’hai tradotto tu!” … “Non l’abbiamo tradotto?!”
E quindi, meglio tardi che mai, eccoci qui. Breve trama: la polizia di Tokyo è stata privatizzata e gli agenti vanno in giro vestiti come samurai post-apocalittici ad ammazzare senza processo chiunque sia sospettato di un crimine. La più grande minaccia che devono affrontare sono i “genetici”, esseri umani trasformatisi volontariamente in biomostri. La più spietata cacciatrice di genetici del distratto è Ruka, ragazza molto riservata e dal passato oscuro (interpretata da Eihi Shiina, che Nishimura ha definito «l’unica attrice al mondo che può rimanere così bella in mezzo a tutto questo sangue»).
E Nishimura, come chi ci segue sa, è una garanzia. Personalmente, questo è il più colossale bagno di sangue che abbia mai visto, almeno tra i film che non si prendono sul serio.
Vi lascio quindi con l’unica inquadratura in cui il colore rosso non è dovuto (almeno direttamente) al plasma e vi invito a cliccare senza ritardo sul bottone sottostante.
[2687] Tokyo Gore Police
6 Aprile 2021 16:37 — GNN
Febbraio 15th, 2022 - 21:29
[…] meno di un anno fa, nel presentarvi Tokyo Gore Police, lo definii il più colossale bagno di sangue che avessi mai visto, almeno tra i film che non si […]