Un’improvvisa folata di vento e uno scuolabus con quaranta studentesse viene tagliato a metà. L’unica sopravvissuta è Mitsuko che, chinatasi per caso, rimane miracolosamente illesa. Non le resta che scappare, correndo il più lontano possibile da quel vento omicida. Quando si ritrova a scuola, Mitsuko è assalita dal dubbio che l’incidente sia stato solo un incubo: ma poco dopo l’insegnante imbraccia un mitragliatore e stermina tutte le presenti. Tranne lei, Mitsuko, che si ritrova a scappare di nuovo. Al termine della corsa qualcuno la chiama Keiko, sostenendo sia il giorno del suo matrimonio. Un maiale in smoking la minaccia, inseguendola: non le rimane che scappare ancora. Mitsuko è allora vittima di un brutto sogno o forse di un gioco il cui premio finale è la sua vita? (sinossi tratta dalla recensione di Quinlan)
Passato al Torino Film Festival del 2015 ma mai giunto ufficialmente in Italia, Tag – Riaru Onigokko, che potremmo tradurre come “vero acchiapparello” (o “ce l’hai”, o comunque si chiami dalle vostre parti), è un film di Sion Sono. E tanto vi basti sapere. Ci sono secchiate di sangue, ma non è assolutamente un film horror, direi più una riflessione sull’ineluttabilità del destino. Se volete farvi un’idea più precisa, leggete pure la recensione di Quinlan linkata poco sopra. Buona visione!
Febbraio 24th, 2017 - 17:00
‘sti Giapponesi, neanche gli scuolabus tagliano a metà come noi!
Grazie del film