Lungo il loro cammino, Chifusa e Kaede salvano dalle grinfie di un manipolo di kunoichi un giovane pittore, che non tarderà a dimostrarsi decisamente controcorrente con i gusti estetici del periodo.
Kaede viene invitata a posare per un suo dipinto e ciò è l’inizio di un’esame di coscienza per entrambe, che dovranno capire quali sono i loro veri desideri in materia di… dotazioni fisiche.
Quella degli shunga (春画, immagini di primavera) era una forma d’arte molto popolare all’epoca, anche se la maggior parte erano realizzati su legno e non su pergamena. Branca dello stile Ukiyo-e (浮世絵), essi erano di chiaro contenuto erotico, spesso rappresentanti donne ma non raramente più o meno espliciti incontri sessuali.

Proverbio di oggi: mitsugo no tamashii hyaku made (三つ子の魂百まで), “lo spirito di tre anni a cento”, ovvero conservare anche in età avanzata l’anima di un bimbo.
Ci rivediamo qui tra un paio di giorni, con i due extra ed il torrent del terzo (e penultimo) blu-ray.